E’ nuovamente il momento della vaccinazione anti-influenzale: il periodo ottimale è novembre, considerando che l’efficacia della vaccinazione è di circa sei mesi.
In Piemonte la distribuzione del vaccino inizierà il 27 ottobre e le vaccinazioni dai primi di novembre.
Negli ultimi anni vi è stato un importante calo di richieste di vaccinazione, anche tra gli anziani, per i quali l’influenza può essere più pericolosa: non c’è motivo per privarsi di questo importante mezzo di prevenzione.
In particolare le persone che rischiano di più commettono un errore a non vaccinarsi:
- Anziani anche se sostanzialmente sani: ma l’età riduce comunque le difese immunitarie
- Malati di cuore più o meno gravi, anemici, malati di reni
- Asmatici, bronchitici cronici, anziani e bambini con frequenti bronchiti
- Degenti in case di riposo indipendentemente dall’età
- Personale sanitario
La stimolazione immunitaria poi può avere effetti benefici insperati, come qualche vantaggio sulle cellule cardiache, con un miglioramento di una proteina (recettore della bradichinina 2 – BKB2R) come è stato recentemente dimostrato (Veljkovic, Belgrado).
Quest’anno poi verrà messo in commercio un vaccino tetravalente con un nuovo ceppo del gruppo B.
Quest’anno i vaccini antinfluenzali trivalenti contro l’influenza stagionale contengono gli antigeni analoghi ai ceppi A/California/7/2009, A/Victoria/361/2011 e B/Massachussets/2/2012. I primi due ceppi sono rispettivamente un H1N1 e un H3N2 e sono identici a quelli dello scorso anno; il B è di poco diverso.
E’ anche stata autorizzata la realizzazione di un vaccino quadrivalente che conterrà anche l’antigene del B/Brisbane/60/2008, ma non risulta sia attualmente già in commercio.
In considerazione della buona efficacia della vaccinazione resta raccomandabile per tutti, ma naturalmente soprattutto per le categorie a maggior rischio di infezione e per le categorie di ammalati per i quali un’influenza potrebbe facilmente dare adito a complicazioni.