La tossicodipendenza del fumatore e i danni del fumo

Il tabagismo è la tossicodipendenza del fumatore di sigarette conseguente al fumo ottenuto bruciando foglie secche di una solanacea, il tabacco ( Nicotiana tabaci L.). I modi più comuni per ottenere il fumo sono la sigaretta e la pipa.  Non saranno qui esaminate altre forme di impiego del tabacco (fiuto, masticazione).

Il fumo (si intenderà sempre fumo di tabacco) comprende oltre 4000 sostanze diverse, di varia origine, compresi  gli insetticidi agricoli: possiamo classificare i principali così:

IRRITANTI: acroleina, formaldeide, acetone, idrogeno solforato, ammoniaca
CANCEROGENI: benzopirene, sostanze radioattive (Polonio )
PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE: monossido di carbonio, acido  cianidrico
ALCALOIDI: nicotina

La nicotina  è la sola responsabile della dipendenza.

Il tabagismo non è solo un’abitudine, ma reppresenta una vera tossicodipendenza del fumatore di sigarette che segue gli stessi schemi delle dipendenze da stupefacenti.  Dal 1992 l’OMS ha inserito il tabagismo nella sezione “Disordini mentali e comportamentali dovuti all’uso di sostanze psicoattive” e classificato la nicotina fra le droghe.

Molecola della Nicotina fig.1

La nicotina (Fig 1) è mortale a dosi superiori a 30 mg,  (LD 0,5 – 1 mg/Kg). In piccole dosi, stimola il rilascio di dopamina e di  altri neurotrasmettitori  (serotonina, vasopressina e adrenalina).  Il risultato è un temporaneo miglioramento della memoria,  della capacità di concentrazione (per l’aumento dell’aceticolina),  dell’attenzione, della vigilanza e della prontezza di riflessi (per effetto della nor-adrenalina  e acetilcolina). Migliora anche l’umore e diminuisce la percezione della fame e del dolore (effetto di beta-endorfine e dell’aumento del glucosio indotto dall’adrenalina).  Migliora inoltre la digestione per un potente stimolo sulla produzione di acido cloridrico e la peristalsi intestinale.

Tutte queste gratificazioni però durano poco e quindi la dipendenza induce il fumatore di sigarette a ripeterne l’assunzione, per rinnovare la gratificazione.   La mancanza di rinnovo della dose di droga nel fumatore provoca fenomeni di astinenza: 

Circolo vizioso della dipendenza fig 2

 aumento dell’ansia, irritazione, depressione, riduzione della capacità di concentrazione e della memoria,  fino all’insonnia, alla stipsi e alla bulimia. E’ la dipendenza, anche quella del fumatore di sigarette, caratteristica di tutti gli stupefacenti, secondo un circolo vizioso schematizzato nella fig.2, che avviene in aree cerebrali ben definite (fig 3).

Il fumatore  – come tutti i tossicodipendenti – non si sente bene in mancanza dello stimolo nicotinico e affronta disagi per avere la sua droga, come uscire di casa di notte alla ricerca di un distributore automatico di sigarette o, come facevano alcuni militari,  privarsi di razioni di cibo per scambiarle con sigarette.

Cervello e dipendenza fig 3

La gravità della dipendenza nel fumatore di sigarette può essere valutata con il Test di Fagerström  (tab 1)

La gravità della dipendenza nel Test di Fagerström tab 1

DANNI DA FUMO DI TABACCO causati dalla tossicodipendenza del fumatore di sigarette

Secondo le stime dell’Oms, ogni anno il fumo causa in tutto il mondo 6 milioni di decessi ed è una delle principali cause di morte evitabili. In Italia i fumatori sono 11,7 milioni, il 22,3% della popolazione, quasi equamente distribuiti tra uomini e donne. Nel nostro Paese il fumo è responsabile di circa 80mila morti ogni anno e oltre il 25% interessa persone di età compresa tra 35 e 65 anni. 

Nessun organo è esente da danni legati al tabagismo (fig.4);  sono legati in parte agli effetti della nicotina, in parte agli effetti delle sostanze cancerogene, in parte  agli irritanti.

Il tabagismo coinvolge tutti gli organo del corpo umano fig. 4

Irritanti

Le sostanze irritanti inalate inducono ovviamente infiammazione nelle zone in cui vengono a contatto, dalle gengive alla gola, al laringe, ai bronchi, agli alveoli polmonari. Disciolte nella saliva interessano l’esofago e lo stomaco.

La paradontite, forma batterica di gengivite che porta fino alla caduta dei denti riconosce nel tabagismo una con-causa importante.

La patologia più rilevante da irritanti è la bronchite cronica, soprattutto nella forma ostruttiva: la BPCO, broncopneumopatia cronica ostruttiva.  Questa patologia che associa  al danno dei bronchi anche quelllo degli alveoli polmonari (enfisema polmonare) è la 5a causa di morte al mondo.

E’ legata:

 – al danno del sistema ciliare

  – all’accumulo di secrezioni all’ interno del lume bronchiale

  – all’ispessimento della parete bronchiale e alla costrizione della muscolatura bronchiale, con ulteriore  riduzione del lume

–  alla perdita di elasticità del tessuto polmonare

–  all’intrappolamento aereo

(vedi cap. Bronchiti in questa collana)

La gastrite ipersecretiva e l’ulcera peptica  sono correlate  al danno della mucosa  gastrica prodotto dalle sostanze irritanti del fumo sciolte nella saliva e ingerite,  oltre che all’aumento dell’acidità gastrica per effetto della nicotina.

Cancerogeni

Il maggior rischio neoplastico riguarda soprattutto le zone di maggior contatto diretto delle sostanze cancerogene: bocca, lingua, faringe e laringe, bronchi.  Attraverso la saliva queste sostanze sono concausa di neoplasie nell’esofago e nell’apparato digerente. Assorbite nel torrente circolatorio, le sostanze cancerogene inducono mutazioni che possono evolvere verso la formazione di neoplasie in tutti i distretti dell’organismo, a partire dal sangue (leucemie);  concentrate dai reni nell’orina inducono neoplasie vescicali (fig.4)

Il cancro del polmone è certamente la più frequente e grave conseguenza del tabagismo e conseguente alla dipendenza del fumatore. Il rapporto diretto di questa malattia fu dimostrato in modo inoppugnabile sul piano statistico  dal famoso rapporto Therry nel 1964 (fig 5)

Il rapporto Therry del gennaio 1964 Fig 5

In Italia nel 2016 vi sono stati 41.500 nuovi casi di tumore del polmone; nel mondo  si stimano 7 milioni di morti, di cui quasi un milione per fumo passivo. 

 

Nicotina

Gli effetti dell’alcaloide sono soprattutto di natura circolatoria: l’inalazione di nicotina, prontamente assorbito nel sangue dà prima una vasodilatazione (quella che dà vertigine ai principianti) seguita da  una più importante e prolungata vasocostrizione per stimolazione dei gangli simpatici e delle surrenali (con aumento di adrenalina e nor-adrenalina). Si riduce così l’afflusso di sangue ai vari organi e distretti: la nicotina  entra così in gioco nelle patologie ischemiche di tutti gli apparati e nella genesi dell’ipertensione arteriosa. 

Ictus, infarti miocardici, arteriopatie obliteranti agli arti inferiori sono nettamente più frequenti nei fumatori.

Il cervello (che essendo il 2% del peso corporeo riceve il 15% del sangue e consuma il 20% dell’ossigeno e del glucosio, senza disporre di riserve proprie) è naturalmente il primo ad essere danneggiato  Ed infatti i fumatori hanno un rischio di ictus doppio rispetto ai non fumatori.

Il cuore, oltre che nella nutrizione attraverso le coronarie,  viene danneggiato anche per l’aumento della frequenza cardiaca, per la maggior frequenza di aritmie e per l’ipertensione.

L’arteriopatia obliterante degli arti inferiori, causa prima della claudicatio intermittens e poi di aggravamente successivi fino alla gangrena dei piedi migliora molto più con la cessazione del fumo che con tutti i vasodilatatori.

Anche la difunzione erettile è fortemente condizionata dalla vasocostrizione da nicotina

Il reflusso gastroesofageo è favorito dal rilasciamento dell cardias causato dalla nicotina e concausa di  esofagite e di neoplasia esofagea; l’ulcera peptica e la gastrite ipersecretiva riconoscono una concausa rilevante nell’ipercloridria (+ 15%) da nicotina.

Per la degenerazione maculare retinica il fumo è il principale fattore comportamentale di rischio, moltiplicandolo fino a tre volte

L’insorgere di diabete nelle persone predisposte è anticipata dal fumo, che è anche in causa nella genesi dell’insulino-resistenza.

La vasocostrizione dei vasi placentari è  causa di ridottoiapporto di nutrienti al feto di madri fumatrici. Pertanto il peso alla nascita sarà inferiore.  Inoltre varie sostanze mutagene assorbite dal fumo passano la barriera placentare, causa potenziale di malformazioni.

La tabella seguente, pubblicata  il 5 gennaio 2018 dalla Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della salute e si riferisce ai dai italiani nell’anno precedente.

Cause di morte al 5 gennaio 2018 dalla Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della salute tab 2

RIFERIMENTI   BIBLIOGRAFICI

Harrison  – Medicina Interna – Zanichelli 2017
Lugoboni  – E’ facile far smettere di fumare, se sai come farlo  – cbookecm.it 2018
Linee-guida clinico –organizzative per la cessazione del fumo di tabacco della Regione Piemonte – Quaderno 3 – 2007
Rapporto della Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della salute – anno 2017
Linee guida cliniche per promuovere la cessazione del fumo   – Osservatorio Fumo Alcol Droga dell’Istituto Superiore di Sanità Italiano
RM Anthenelli, NL Benowitz, R West, L St Aubin, T McRae, D Lawrence, J Ascher, C Russ, A Krishen, A Eden Evins. Neuropsychiatric safety and efficacy of varenicline, bupropion, and nicotine patch in smokers with and without psychiatric disorders (EAGLES): a double-blind, randomised, placebo-controlled clinical trial. Lancet 2016; 387:2507-2520